Programmi propriocettivi

La propriocezione (dal latino proprius, appartenere a se stesso) è definita come il senso di posizione e di movimento degli arti e del corpo che si ha indipendentemente dalla vista.
La si può dividere in senso di posizione statica degli arti e in senso di movimento degli arti. È questa una qualità fondamentale per il controllo del movimento e della stazione eretta.
I recettori chiamati in causa in questa capacità di senso del nostro corpo sono:
1. FUSI NEUROMUSCOLARI
2. ORGANI TENDINEI DEL GOLGI
3. RECETTORI DELLE CAPSULE ARTICOLARI (sensibili alla flesso estensione delle medesime)
4. RECETTORI CUTANEI (Ruffini, Merkel ecc.)
Questi recettori in continuazione tramite i cordoni laterali della sostanza bianca del midollo spinale inviano ai centri nervosi superiori tutta una serie di informazioni sullo stato di tensione dei muscoli, dei legamenti, delle capsule articolari.

I centri superiori elaborano le informazione divenendo coscienti della posizione dei vari segmenti corporei e del loro spostamento durante il movimento. In base alle sensazioni ricevute i centri nervosi superiori inviano poi ai muscoli stimoli per apportare le correzioni del caso sia in statica che in dinamica. È dunque questo il sistema che regola la postura. Un accenno maggiore meritano i fusi neuromuscolari che situati in parallelo alle fibre muscolari avvertono la variazione di lunghezza del ventre muscolare e la velocità di allungamento. Questi segnali eccitano le cellule nervose motrici che controllano le fibre muscolari scheletriche. Pertanto, l'improvviso stiramento del muscolo determina una contrazione riflessa che si oppone automaticamente allo stiramento.

Gli organi tendinei del Golgi situati nella giunzione muscolo-tendinea sovrintendono il riflesso di stiramento inverso. Leggono un aumento di tensione a livello della struttura dove sono situati informano il sistema nervoso che di conseguenza da un imput ai muscoli di rilassarsi. La propriocezione vive sul continuo scambio di informazioni che raggiungono il sistema nervoso e di azioni indotte dallo stesso per far sì che il soggetto rispetti in ogni momento le caratteristiche di equilibrio, confort e non dolore. Chiaramente il meccanismo descritto precedentemente funziona in modo corretto quando il soggetto è in salute e quindi non presenta problemi di nessun tipo.

Nel momento in cui il soggetto subisce un infortunio i recettori a livello muscolare e articolare vengono traumatizzati e le sensazioni di tipo propriocettivo vengono alterate. Essendo il trauma un evento che esce dagli schemi fisiologici delle articolazioni le sensazioni che verranno avvertite e le risposte che verranno messe in atto saranno sicuramente diverse da quelle che si avvertono in situazione di normalità. Basti pensare al soggetto che si procura una distorsione alla caviglia che non riesce più a camminare bene sul piede traumatizzato, che porta il peso sull'altro piede e alla fine avverte dolori al ginocchio controlaterale o alla schiena o in altri distretti corporei.

Oppure il medesimo soggetto che malgrado abbia fatto la rieducazione continua a caricare maggiormente dal lato non traumatizzato proprio perché il sistema propriocettivo si è alterato, quindi da informazioni alterate e di conseguenza si hanno risposte alterate. La rieducazione propriocettiva serve a ridare al soggetto la capacità di avvertire come le proprie articolazioni sono poste in statica e dinamica, comprendendo che il trauma ha reso instabile il sistema. In ogni palestra e centro fitness non dovrebbero mai mancare gli strumenti per eseguire la prorpiocezione.

L'allenamento propriocettivo si può compiere in diversi modi, ma di sicuro bisogna avere a disposizione le tavolette con uno e con due punti d'appoggio,trampolini elastici, meduse e skimmy.

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